Il Gattopardo è un romanzo semiautobiografico, scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nobile discendente della famiglia aristocratica dei principi di Lampedusa, nato a Palermo nel 1896. Quest’opera nasce da un lavoro di preparazione e studio durato anni, Lampedusa iniziò a scrivere nel 1954 per poi proseguire nei trenta mesi successivi, dunque fino alla sua morte, causata da un tumore ai polmoni. Esistono tre stesure de Il Gattopardo: una prima scritta a mano del 1955-56; una seconda battuta a macchina e corretta dall’autore del 1956 infine un’ultima ricopiatura autografa del 1957, recante sul frontespizio il titolo e la dicitura “completo”, che è quella che leggiamo oggi. 

Il protagonista della storia è il principe di Salina, don Fabrizio Corbera (ovvero il bisnonno paterno dell’autore, il bel Burt Lancaster scelto da Visconti per il suo film), che sta vivendo un momento storico particolare, quello dell’unificazione italiana. Il periodo in cui si svolgono le vicende è proprio quello che va dal 1860 fino al 1883, per poi spingersi, nelle ultime pagine del libro, fino al 1910 con l’esaurirsi della dinastia. Don Fabrizio guarda inesorabilmente, e senza agire, il crollo del Regno borbonico e di riflesso anche quello della nobiltà, ormai incalzata dalla nuova ricca borghesia nascente, incarnata dal sindaco don Calogero Sedara. Chi, invece, saprà volgere a proprio favore la nuova realtà storica e sociale sarà il grintoso e giovane rampollo Tancredi Falconeri, nipote del principe e suo figlio adottivo, che capirà il volgere dei tempi e riuscirà ad adattarcisi grazie a un fruttuoso matrimonio con la bella e facoltosa Angelica, figlia di Calogero Sedara e interpretata dalla splendida Claudia Cardinale nel film omonimo. Questo libro meravigliosamente decadente lo si potrebbe descrivere con un’immagine: un sole infuocato, quello mediterraneo della Sicilia, mentre si immerge in un mare blu, pronto a sommergerlo e spegnerlo per sempre. 

Oggi è facile trovare sugli scaffali delle librerie questo classico della letteratura che ha avuto nel corso del tempo riconoscimento non solo nazionale (nel 1959 vinse il premio Strega), ma anche estero.

Dunque affrettatevi, cosa aspettate a correre in libreria?! Magari molti di voi lo hanno già letto e allora lasciate un commentino qui! 

Di Giulia

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