Uma Aventura è una serie di libri nati dalla collaborazione tra due insegnanti portoghesi appassionate, Ana Maria Magalhães e Isabel Alçada. La prima volta che ho visto le copertine di questi libri, in una mostra a Lagos, mi hanno molto incuriosita e ho avuto subito l’impressione di essere davanti a dei fumetti che ricalcavano le avventure di Scooby-Doo. Non ci sono andata molto lontano, le storie narrate in Uma Aventura si rifanno al senso dell’avventura e del mistero, ma non si tratta di fumetti, bensì di romanzi per ragazzi illustrati da Arlindo Fagundes. I cinque protagonisti, aiutati dai loro due fedeli amici a quattro zampe, sono dei giovanotti intraprendenti che si ritrovano in situazioni avventurose da affrontare. Il primo volume nacque nel 1982 dalla necessità delle autrici di dare vita a storie che appassionassero i loro alunni, in quanto a scuola notavano quanto fossero poco attratti dalla lettura. Come in tutti i progetti che partono un po’ per necessità e un po’ per caso, l’inizio di questa produzione è stato una graduale evoluzione. Inizialmente le due docenti crearono dei racconti per i bambini delle elementari che furono particolarmente apprezzati sia dai fanciulli, ma anche dal corpo docente, che iniziò a chiedere alle autrici di poter usufruire delle loro storie per le lezioni. Dopo questo successo nascerà il primo romanzo della serie basato sulle esigenze di ragazzi più grandi delle medie. Le autrici infatti investigarono i gusti dei preadolescenti scoprendo che prediligevano storie di azione e mistero con protagonisti giovani, ecco così che nacque il primo libro di una lunghissima serie che oggi conta 67 libri: Uma Aventura na Cidade (Un’avventura in città).

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Nel primo libro si compone la combricola che farà da protagonista per tutti i romanzi successivi, a organizzarla sono due vispe gemelle, Teresa e Luísa con il loro barboncino Caracol. Le ragazze hanno bisogno di aiuto per scoprire cosa nascondono gli strani movimenti che hanno scorto in un vecchio garage, decidono allora di prendere contatti a scuola dove incontrano Chico, il temerario , Pedro, lo studioso e João che, oltre ad essere agile e audace, ha un grosso cane chiamato Faial. Le autrici per dare vita a questi personaggi si sono ispirate ai loro stessi alunni e alle vicende scolastiche quotidiane, ognuno di loro ha le sue sfaccettature e porta con sé una storia personale che si intreccia con le avventure da affrontare. Avrei letto molto volentieri uno di questi libri, ma purtroppo ho riscontrato che non ci sono versioni italiane di queste storie che hanno riscontrato un così grande successo (non si spiegherebbe il notevole numero di edizioni se non fosse così), d’altronde quando il lavoro nasce dalla passione, quella per la lettura in questo caso, e la voglia di trasmetterla, il risultato non può che essere eccezionale.  

Di Giulia

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