L’età fragile, di Donatella Di Pietrantonio, è un romanzo che trae spunto da fatti di cronaca nera avvenuti negli anni Novanta in Abruzzo e chi li rievoca è una narratrice interna, una donna di mezz’età che si ritrova a fare i conti con il suo matrimonio e una figlia che fatica a comprendere. Non rimane in secondo piano lo stile, una sintassi asciutta, a tratti telegrafica. Le scene sono veloci, i capitoli brevi, la narratrice è sfuggente e non rivela tutto, non spiega al lettore, ma rievoca per sè stessa, in una sorta di monologo interiore lenitivo. Donatella Di Pietrantonio ci immerge in una vicenda che si snoda tra passato e presente coinvolgendoci in una storia che si legge immediatamente, incalzati dalla voglia di scoprire sempre di più.

Il libro si divora e la sua bontà è stata saggiata anche dalla giuria del Premio Strega, che lo ha premiato nella 78esimo edizione del 2024, inoltre è stato il più votato da una giuria di adolescenti, tra i 16 e i 18 anni, aggiudicandosi anche il Premio Strega Giovani.

Di Giulia

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