Il bar sotto il mare (prima edizione: 1987) è una raccolta di racconti di vario genere scritti da Stefano Benni, una penna italiana (bolognese per la precisione) famosa soprattutto per un’opera umoristica divenuta celeberrima: Bar Sport, del 1976. 

Con questa raccolta siamo sempre in un bar, un bar molto particolare però dato che si trova sott’acqua, nel quale restiamo poco perché serve da cornice narrativa: un uomo giunge nel luogo di convivialità per eccellenza, il bar per l’appunto, e si ritrova ad ascoltare numerosi racconti, tutti diversi tra loro e ognuno narrato da un avventore. 

Ecco che ci immergiamo, in questo caso senza usare una metafora, in una serie di vicende molto diverse tra loro, passiamo da racconti comici che suscitano una risata aperta e leggera come L’anno del tempo matto, Il verme disicio, Achille ed Ettore, Il marziano innamorato, La traversata dei vecchietti, Racconto breve, Shimizé, Il pornosabato dello Splendor, Il destino sull’isola di San Lorenzo, La storia di Pronto soccorso e Beauty Case, quest’ultimo con un sapore comico che ci ricorda molto Bar Sport; fino ad arrivare a un umorismo che induce una riflessione e un sorriso amaro, per esempio ne Il dittatore e il bianco visitatore e in Quando si ama davvero, in cui nel mirino dello humor finiscono i soprusi operati dalla politica dei dittatori e dai loro complici. L’umorismo di Benni non manca nemmeno di satira, in Matu-Maloa vengono irrisi i costumi dei nobili, ne Il folletto delle brutte figure invece la vittima di scherno è un esperto di mondanità, colui che oggi chiameremmo influencer. 

Inevitabile anche il black humor, per esempio ne La chitarra magica e in Californian crawl, in quest’ultimo emerge anche una feroce critica alle famiglie ricche e snob statunitensi. Ma in questa raccolta venata soprattutto di riso e allegria troviamo generi un po’ per tutti i gusti: il racconto fantastico con Il più grande cuoco di Francia; l’horror con Oleron; il giallo con Priscilla Mapple e il delitto della II C; la fiaba con I quattro veli di Kulala e il racconto drammatico con Nastassia e Arturo perplesso davanti alla casa abbandonata sul mare, che chiude la raccolta. 

Ogni storia è a sè, ambientata in contesti diversi (eccetto per il fantomatico paesino di Sompazzo in cui si svolgono tre racconti), i personaggi cambiano e le avventure sono le più disparate, ecco perché è possibile leggerle anche in un ordine a piacere, in quanto la cornice narrativa la troviamo solo nel prologo e nel finale.

Vi consiglio di lasciarvi trascinare dalla fantasia di Benni, perché ne ha da vendere e ne Il bar sotto il mare ce ne offre parecchia, la sua comicità è sempre piacevolissima, mai paternalistica, e con un guizzo di scaltrezza. Quindi cosa state aspettando? Muta e pinne per una piacevole sessione di … lettura! 

Di Giulia

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